venerdì 20 luglio 2012

SCRIVERE

Si chiamano alti e bassi. Ne possono essere protagonisti lo Spread, una carriera professionale, una grave malattia, le temperature climatiche. Ognuno di noi ne può cadere vittima in momenti delicati della vita. Ne è indiscussa paladina la stessa vita. Godono di assoluta autonomia, sono incontrollabili e imprevedibili. Se l'uno è auspicabile, l'altro è temibile; in ogni caso, l'uno non esclude l'altro. MR qualche giorno fa è andata a sfracellarsi contro un muro a trecento all'ora. Ne è uscita ammaccatissima, con il morale sotto i piedi e le stelline che le ruotavano intorno agli occhi. A caldissimo era divisa tra due diversi stati d'animo che la sballottavano stordendola. Si è  lasciata inghiottire, inebetita e non pensante, dal vuoto, dal silenzio, e dall'isolamento, per poi prendere a piene mani i pensieri, che improvvisamente andavano in ogni direzione, e rivolger loro le sue attenzioni. Era il primo stadio, quello in cui si è concessa totalmente a se stessa, come in nessun momento, neanche sulle vette dei più magici e prodigiosi alti. Disattenta e attentissima, muta e compulsivamente ciarliera, gelida e febbricitante. Gli amici e mamma V ad anestetizzare. E la notte squarciata da un cupissimo disfattismo seguita dal mattino a ripiazzare il carico. Poi il blog. Scrivere può essere un ottimo lenitivo  le ha detto G. Scrivere in certi momenti è una cura pesante che tocca nervi scoperti, una terapia chirurgica capace di rimuovere una devastante causa pur lasciando vivo il dolore. Scrivere può riportare il livello degli alti sopra a quello dei bassi. Scrivere ti denuda e ti espone, pur andandoci piano, pur usando cautela. E paradossalmente, anche se MR fa fatica a spogliare se stessa, stamattina ha messo un piede davanti all'altro e ha buttato impietosamente giù queste quattro righe.

8 commenti:

  1. Fai bene a scrivere, continua così olretutto è piacevole pensare che la lettura di un blog è alla portata di molti lettori di passaggio e di fedelissimi.
    Sembra come parlare a loro, non trovi?

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  2. Cara EmRose, la scrittura, per un essere "naturalmente ed istintualmente scrivente" quale tu sei, è come la pioggia, la rugiada o un raggio di sole...non si può forzare, ma si sa che prima o poi ritorna...è come l'affetto dei mici: non si deve chiedere o invocare, perchè si sa che ci viene in ogni modo donato :-)

    Un abbraccio :-)

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  3. Orsù. Manco da casa Gea, Tremor e M.R. da soli due post e tu mi ti catapulti nell'oblìo? Non voglio immaginare nulla anche se, ahimè, temo di immaginare. Tuttavia ti potrei dare lo stesso consiglio involontario di Totti nel coniugare il passato remoto di masticare. Masticazzi...
    Puoi tranquillamente rimuovere il commento se lo ritieni opportuno ma io l'ho attaccato sul comodino come pro memoria...

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    1. strega, no, non immagini... ed è meglio, credimi. un abbraccio :)

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  4. Scrivere è sempre un dono. Soprattutto in QUESTI momenti... Un abbraccio grande da chi non scrive più...

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    1. un abbraccio grande da chi ti dice che fai male :)

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