martedì 15 maggio 2012

AMICI DI PENNA

All'età di tredici anni MR pubblicò un'inserzione su un giornalino per ragazzi: "Sono MR, ho tredici anni, studio pianoforte, amo gli animali, adoro leggere. Mi piacerebbe corrispondere con ragazzi/e dai tredici ai sedici anni." Dopo qualche giorno cominciò a ricevere montagne di lettere da tutta Italia. MR si sentiva euforica e nella sua scatenata fantasia di adolescente era giunto il momento tanto atteso in cui avrebbe scambiato quintali di carta, di sogni nel cassetto, di segreti, di idee, di pensieri con perfetti sconosciuti che sarebbero potuti diventare suoi amici. Le scrisse B, piemontese che MR, dopo qualche mese, conobbe personalmente durante una vacanza dai suoi zii. B aveva occhiali dalle spesse lenti che gli ingrandivano gli occhi, e il passo ciondolante. Le offrì una mousse al fior di latte con la panna nella cremeria del paese, le raccontò che aveva una sorella, che voleva fare il ragioniere, e le disse che era bella. Quando MR tornò a casa, smise di rispondere alle sue lettere. Per non ferirlo gli inventò che non aveva più tempo da dedicare alla corrispondenza e lo passò all'amica S. Le scrisse G che con la sua scrittura tutta storta le faceva venire il mal di testa. G ripeteva all'infinito che abitava sul Lago di Garda, il lago più grande d'Italia. Quando i mal di testa di MR cominciarono ad aumentare progressivamente, smise di rispondere alle sue lettere. Le scrissero anche F, dalla grafia incomprensibile del quale l'unica cosa che MR capì era che pescava nel Tevere; L che a quattordici anni era corteggiata solo da venticinquenni; P che si era tuffato in un fiume pieno di scarichi industriali procurandosi una rara forma di acne che un famoso dermatologo gli stava curando. A questi e ad altri MR smise di rispondere, senza dare troppe spiegazioni. Continuò la sua corrispondenza solo con A.
A aveva tre anni più di MR, scriveva con il pennino quadrato su carta da lettera intestata, pesante e granulosa. Amava la musica classica e l'opera, adorava leggere, e scriveva poesie. A diceva che sarebbe dovuto nascere cent'anni prima, ed era innamorato dell'amore. Si struggeva per C che dopo una folle e appassionata storia lo lasciò. Si affliggeva per M che dopo un travolgente e ossessionante attaccamento gli spezzò il cuore. Allora si innamorò di MR. Le telefonò. MR si scusò per la sua voce scura e maschile, lui disse che era profonda e sensuale. MR rispose che se ne vergognava perché non era squillante e acuta come quella delle sue amiche, lui disse che con quel timbro avrebbe potuto cantare la Carmen e il Werther. Lei non capì, lui le consigliò di studiare canto. Lei non sapeva che il canto si studiasse, lui le chiese di incontrarla. A MR non fu permesso in alcun modo di incontrare A, perché abitava lontano, perché era uno sconosciuto, perché era troppo grande per lei. A smise di rispondere alle lettere di MR dopo quattro anni di corrispondenza. MR lo cercò per molto tempo, seppe da qualcuno che si era sposato. Qualche mese fa lo ha ritrovato su Facebook. "MR?! Ma sei la mia amica di penna di trent'anni fa? Incredibile!"

6 commenti:

  1. è proprio una bella e nostalgica storia, peccato che non hai potuto incontrare A chissà cosa sarebbe potuto accadere...

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    1. e invece ti dirò che è stata una fortuna non incontrarlo. magari non sarebbe successo niente, ma abbiamo idee, opinioni, pensieri completamente divergenti.

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    1. io invece ci avevo creduto, al punto che ho studiato canto.

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  3. MR la fantascienza non ti si addice!
    prova con qualcosa di più credibile :-)

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    1. conservo ancora un pacco enorme delle su lettere. lo so, gpm, non è da tutti :)

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