venerdì 4 gennaio 2013

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Io sono una di quelle persone che hanno costantemente paura di disturbare, di essere di troppo, di dare fastidio.
Sono una di quelle persone che dentro vorrebbero urlare e poi respirano persino piano per paura di infastidire, che in mezzo agli sconosciuti vorrebbero far sapere che esistono, ma si limitano a stare in silenzio e a osservare intensamente, e solo quando nessuno sta guardando, come se persino uno sguardo potesse essere di troppo.
È per questo che scrivo. Perché la carta è muta, non può dirmi che sono chiassosa; perché la carta è mia, e non posso sentirmi di troppo; perché una parola scritta è una parola scritta, non urla e non sussurra, ma parla a mezza voce solo a chi vuol sentire. Scrivo perché lo si fa in silenzio, e io nel silenzio mi trovo bene.

(Carmelita Zappalà)


8 commenti:

  1. Zappalà era il nome del mio professore d'inglese.
    Con lui sono stato "costretto" a prendere un buon voto studiando.
    Con le professoresse (anche le più temibili) non era necessario.
    Mannaggia a lui..!!
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    Carina Carmelita, sensibile e brava.

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    1. Aaahhhh, bravo mago, con le professoresse non era necessario, eh?

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  2. Odio il chiasso, e il rumore, anche se io stessa a volte ci casco :)

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  3. Se non ami il chiasso e i rumori molesti, comprati una RIAD marocchina.
    "La casa come centro della vita" ti sembra una cosa da poco?
    Vedi
    http://www.sguardi.info/index.php?id=165,1591,0,0,1,0

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  4. Mago, io in quei posti misà che ci son nata, poi mi hanno adottata... Ne sento il richiamo di continuo, sono andata spesso a visitarli e se ci penso partirei anche ora.

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  5. Sono sempre stato convinto, cara EmRose, che la forza e la determinazione non sempre si presentino con le loro caratteristiche canoniche...a volte sono velate da un aspetto che distoglie l'attenzione...ad ogni modo, quella citazione, mi ricorda qualcuno, anche al di qua dello schermo :-)

    Bacini autobiografici :-)

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  6. sono d'accordo con te, gilli. per quello che mi riguarda l'energia che ho sempre sentito dentro di me, a volte anche come una risorsa incontenibile e difficile da arginare con i mezzi adeguati (non che abbia mai aggredito uccidendolo qulacuno, eh!?)ha trovato spesso il modo si essere incanalata con soddisfazione personale nella scrittura e singolare ma vero, nella lettura. un abbaraccio.

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