domenica 20 gennaio 2013

PROCLAMI (MA CHI T'O FA FA'?)

Ora di pranzo, alla mensa. MR è in compagnia di G che la mette al corrente di notizie che turbano il suo già precario equilibrio emotivo e per la diffusione delle quali questo posto non è deputato. Insomma, mentre MR, un po' così  (laddove un po' così sta per catastrofe interiore, dibattito politico-fisiologico interno, percentuale di vitalità e narcisismo pari a quella di uno sfigato ad un passo dal suicidio), fagocita voracemente polenta pasticciata, bistecca di maiale, ceci e patate - uguale uguale ad un pitbull con la sindrome da disturbo da alimentazione incontrollata, ché tanto a lei la fame non gliela toglie niente e nessuno -, G cerca di ravvisare un senso nelle conseguenti mille farneticanti affermazioni da lei sparate. Non solo: lui, cercando di ravvisare un senso nelle mille farneticanti affermazioni da lei sparate, ha pure qualche risposta. Ma non solo, e non solo: se lui risponde non può certo mangiare, e, mentre lei è alla frutta (sta sbucciando la mela) ed è riuscita ad arrivarci ciarliera, lui è rimasto al primo.
"G, e dai! Quanto ci impieghi!  Mangi come una lumaca... io ho già finito!"
"La tua affermazione è controvertibile, contestabile, nonché attaccabile!" 
"Quale delle tremilaseicentocinquantasette che ho fatto?"
"Mentre tu, succeda quel che succeda, anche ciarlando, riesci a mangiare con l'imbuto, io, parlando, per colpa tua, non riesco proprio a farlo!" 
(A mangiare, non riesce a mangiare ciarlan... ehm, parlando, voleva intendere G, non certo a ciarl... a parlare). (Cosa cazzo c'era in quella polenta pasticciata?)
MR si ritiene fortunata ad avere G come amico; specialmente quando questo ha per lei risposte forti, solide, e rasserenanti.
Che poi, spesso risponde anche con domande ("Ma chi t'o fa fa'?") altrettanto forti, solide e rasserenanti.


Sempre ora di pranzo, sempre alla mensa. MR sente una presenza alle sue spalle. Mentre armeggia con vassoio, tovaglioli e posate, si volta, vede il collega GP, si avvicina a lui.                                                
"Ehi, GP, ciao! Ma pensa, ti ho visto, come dici tu, con gli occhi dello snowbordista! Ce li ho anch'io gli occhi occipitali, del resto sono una nuotatrice. Tu ed io abbiamo altri due occhi dietro alla testa!" afferma MR ridacchiando. Anzi, afferma MR fino a te (di testa), ridacchiando, indietreggiando, rovinando addosso ad un altro collega; la esse, la ti e la a (sempre di testa) incastrate nel lobo occipitale proprio dove risiedono gli altri due occhi.
(Ma chi t'o fa fa'?)


Prova di regia di Don Giovanni.
"Oggi proviamo la danza!" fa la coreografa.
"Ma tutti?" fa MR.
"Più o meno." rifa la coreografa.
(Che palle!) pensa MR.
(Non temere, MR, abbi fede. Ad ognuno il suo!) pensa la coreografa.    
Questa comincia ad illustrare la danza: minuetto con passo base, passada e vuelta, contradanza. Poi c'è il girogirotondo intorno al tavolo.
A MR tocca il girogirotondo intorno al tavolo.
Poco dopo.
"Occorrono altre persone per la danza, c'è qualcuno disposto a ballare? C'è qualche volontario?" propone la coreografa.
Tuttintorno cala improvvisamente un silenzio di tomba.
MR inspira ed espira; nel suo animo si apre un bivio: buttarsi con struggente malinconia nel rassicurante, avvolgente, e confortante girogirotondo, come non succedeva da secoli, o lasciare che il sacro fuoco della ballerina arda in lei, lanciandosi nei passionali e sensuali passi, con audacia e sfacciataggine, incurante delle figure di merda già in agguato dietro il backstage?
"... Io! Mi offro volontaria!" emerge dal silenzio MR, schiarendosi la voce, alzando la mano, sentendo per qualche attimo  arrestarsi il battito cardiaco e tentando di bandire la iena crocuta crocuta che di solito la aspetta carogna al varco.
Le prove stanno andando bene. Sono tre giorni che MR non fa che contare fino a sei (anche durante le prove musicali in sala davanti ad un quattro quarti, un due metà, o un cinque ottavi). Fa coppia con R, con il quale continua a provare passade lungo i corridoi, vuelte al bar, contradanze al badge. Il gruppo per la danza entra al lavoro sempre un'ora prima rispetto agli altri.
(Ma chi t'o fa fa'?)

14 commenti:

  1. Beh, a quanto pare la mensa è migliorata parecchio rispetto alla solita sbobba di appena un mese fa, poi io te lo dico sempre 'ma chi t'o fa fa' di abbatterti anche quando non c'è nessun motivo per farlo... per adesso. ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come sostiene CF, non siamo noi pessimisti a dover i far curare, ma voi ottimisti... ;) la mensa non è poi così malvagia, ovvia!

      Elimina
    2. saresti più contenta se cominciassi ad essere catastrofista, vogliamo provare?


      Elimina
    3. no, mari, l'ottimismo benvenga, le minacce no! ;)

      Elimina
  2. Appena lo vedo, dirò a G. di selezionare d'ora in avanti con attenzione le notizie e gli argomenti da trattare durante i pasti alla mensa, per non turbare la serenità della sua abituale interlocutrice, ma anche a vantaggio della regolarità dei suoi propri pasti.

    RispondiElimina
  3. La vedo dura. Povero G, eunsenepole più 'co 'sta MR. Che poi è una brava persona, eh! G, intendo G. ;)

    RispondiElimina
  4. Da quello che posso conoscerti leggendo le tue cose, cara EmRose, sei un'istintuale e dunque credo tu faccia bene ad accettare certe piccole sfide, quando senti che il tuo istinto ti dice che ne vale la pena :-) E' un tipo di saggezza stile Gea e Tremor messi insieme :-) così, decidere di fare parte del balletto può essere stimolante, anche se richiede di dare un po' di più del tuo tempo...è un'illusione pensare che i vantaggi e gli svantaggi nella vita, si debbano sempre misurare col metro :-)

    RispondiElimina
  5. già, vero, gilli, sono un'istintuale. e quel balletto ci diverte molto. non solo, poi, richiede più tempo, ma è anche un incredibile allenamento fisico... visto che toglierà tempo alla palestra, benvenga! poi, che io debba fare per ogni cosa un dramma e una storia infinita per aggiornare degnamente il blog... vabe', lasciamo perdere ;)

    RispondiElimina
  6. Per tradurre il tuo cripto-post, ci vuole Jean-François Champollion.
    Ma chi mo fa fa'?
    ;)

    P.S.:
    Prima di scrivere, evita la polenta..!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. aspe', mago, spiegami... fino alla stele di rosetta ci arrivo, ma poi? ;)

      Elimina
  7. Il tuo post è comprensibile solo dagli addetti ai lavori.
    Nel mare infinito di internet, navigano svariati miliardi di Ulisse stralunati.
    Prova (anche) a metterti nei panni di un povero bulgaro che cerca di tradurre il tuo post con Google.

    RispondiElimina
  8. e allora non c'è niente da capire, mago! ;)

    RispondiElimina
  9. Ballare, ma senza condizioni e costrizioni, mentre tutti ti guardano credendoti pazza è liberatorio e tribale! Questo mondo ingessato ci soffoca. Balla cara amica, e sbaglia i passi divertendoti!

    RispondiElimina
  10. mah, io spero di non sbagliarli. comunque, sul fatto che mi divertirò puoi contarci. un abbraccio, mia cara!

    RispondiElimina