domenica 16 dicembre 2012

DOMENICA MATTINA PRESTO

Stamattina l'attività fisico-cerebrale di MR avrebbe voluto farsi dominare dall'ambiente a lei più congeniale: il letto. Ma corpo e cervello, alla domenica mattina solitamente dimissionari, hanno dribblato il risveglio lento e indugiante. Quello della riorganizzazione muscolare dolce, e dello sblocco mentale lieve; quello che prevede il rito dello stiracchiamento, delle leggendarie gobba e sella a quattro zampe che rilassano la colonna vertebrale, sciolgono le giunture irrigidite, e ridestano lo spirito; quello che se improvvisamente diventa brusco - ad esempio grazie a quella bandita di Gea - è sicuro, ti funesterà l'intera domenica. Per uno strano ed imperscrutabile motivo, pervasa da un'incotenibile nostalgia di quando, tanti, ormai troppi, anni fa, si tuffava eroicamente nel mondo mattiniero, e assisteva allo spettacolo dell'aurora più o meno fiammeggiante, MR, con triplo salto carpiato scende giù dal letto, si dirige a passi energici in cucina, addenta un biscotto, si sbrodola una tazza di latte bollente addosso. Entra nella doccia, non canta vista l'ora. Esce dalla doccia, si lava i denti, si veste alla come capita, il trucco da cui dipende la sua stessa esistenza per oggi salta. Avverte di aver riaperto un'edificante parentesi - il risveglio mattiniero, per giunta, in pieno periodo di letargo - e di essercisi infilata dentro; di fronte alle lenzuola da lavare, non si lascia certo sedurre dall'invitante trasporto a rientrarci sotto; le tre lavatrici che aspettano da giorni, più il bucato a mano dei delicati che aspettano da mesi, in men che non si dica sgombrano il presidio di indumenti e biancheria su tutta la metratura quadrata dell'appartamento. Di metratura in metratura, MR, più sveglia che mai demolisce in pochi minuti i metri cubi di altra biancheria e di altri indumenti - quelli da stirare, che tanto chissenefrega di queste pieghe sul lenzuolo, i jeans e gli asciugamani non si stirano, le maglie si fa veloce. Dopo aver passato l'aspirapolvere, MR, riscopre il riaffiorare della catarsi grazie a Rio azzurro bum bum  al profumo di pesco fiorito, che fa brillare, levigandoli, i pavimenti di tutta la casa. MR piena di orgoglio ci scivola su in ginocchio in un'improbabile quanto eccepibile imitazione Travoltiana, coadiuvata dalle due bestie di casa che hanno apprezzato sdrucciolare e slittare insieme all'umana. Dopo la performance del terzetto da Febbre del sabato sera, MR riemerge dal suolo e riacquista la prospettiva realistica. Esce di casa, si dirige alla pompa di benzina, c'è la coda. Non è chiaro se il proprietario della Lancia Delta mozzafiato, modello anni novanta, con un adesivo raffigurante il giglio di Firenze viola a poppa, una bandierina della Fiorentina a prua, e una coccarda viola sull'albero maestro (l'antenna dell'autoradio) si trovi lì per continuare a straparlare e strepitare o se si vuole togliere dai piedi alla svelta. Temi della discussione, tra lo skipper dell'asfalto proprietario della Lancia, pilota dell'Air Force con giubbino bomber grigio-verde metallizzato e pantaloni mimetici, lanciatore di coriandoli e di fumogeni della curva sud, potenziale e spericolato rallysta della tamarrissima Delta integrale, con tamarrissimo marsupio adagiato sui "gioielli di famiglia" e berretto viola con visiera ben piantato sulla testa dalla chioma leonina, e il ragazzo della pompa di benzina, sono: il calcio, la squadra viola, la salute e la manutenzione della lancia, l'ultimo modello del bomber, la nuova fantasia mimetica dei pantaloni. Il ragazzo della pompa di benzina si divide tra il versatile e prorompente (più rompente che pro) ciarlatore e MR, che, finalmente, dopo un quarto d'ora di attesa, rientra. Per un momento si proietta indietro nel tempo, ripensando alle domeniche di qualche tempo fa, a casa in Ciociaria, all'insegna del calcio "menefreghisticamente" e involontariamente imposto da papà E e dal fratello M juventini; e all'insegna delle pulizie generali e dei pranzi luculliani. Le viene voglia di fare una telefonata alla sua famiglia. Uno squillo e mamma V capisce che deve richiamare MR perché le è terminato il credito. A questo proposito le tornano in mente anche gli sms di S: ", che me chiami, nun c'ho credito? Te amo!" (Buongiorno! Mi devi scusare, MR, ma devo parlarti e sono improvvisamente rimasta senza credito telefonico. Potresti chiamarmi, per favore? Ti voglo bene!) 

8 commenti:

  1. Io ho finito adesso di risistemare tutto, 3 ore e mezza con le mani inguantate nell'acqua insaponata ecc. alla faccia della giornata di riposo. Come va lo stomaco?

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    1. Ora bene! Ieri sera c'era piazzato un mattone con tanto di cemento. Però bellissima serata e tutto gustosissimo. Tre ore e mezza non male come tempi. Io sono anche andata a correre... Ora però sono fuori combattimento , e con la settimanona che ci aspetta... !

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    2. io tuo mont blanc ha avuto il suo peso...

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    3. Diciamo pure che ho mangiato come una bufala!

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  2. Siete due abbuffine.
    -------------
    abbuffarsi
    [ab-buf-fàr-si] dial.
    abboffarsi

    • Mangiare molto e con ingordigia: a. di pasticcini; anche in forma tr. in costr. causativa: fare abbuffare gli amici

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  3. Va bene che sei un mago, ma tu come fai a sapere tutte queste cose? ;)

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  4. Ehehehe :-) mi è piaciuto molto il passo in cui i tuoi due felinotti partecipavano alla pulizie danzate, EmRose :-) mi ha fatto venire in mente la scena di un buffo musical :-) forte... :-)

    Bacini al pesco fiorito :-)

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  5. Qui c'è tutto un lavoro di sinergia, caro Gilli! Baci

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