martedì 4 dicembre 2012

A PROPOSITO DI ACHILLE (POST VOLGARE! QUANDO CE VO' CE VO')

In questi giorni, su questo blog - tra post e commenti - si è vieppiù sparlato di Achille. Nella fattispecie in un commento, MR, discettando allegramente sulle specificità più note del leggendario eroe, il tallone o tendine che dir si voglia, e l'ira, si è di sicuro maldestramente attirata qualche negatività. Se dallo stesso semi-dio, da quella zoccola di Briseide fottutagli da Agamennone, dagli achei, o da Omero, non è dato saperlo. MR ha il terribile sospetto che, un filino, c'entri qualcosa quell'altra sfigata di Cassandra, ma anche Saturno, che da qualche mese le ha girato il culo (MR voleva dire che sta transitando sfavorevolmente al suo segno zodiacale, il famigerato Saturno contro... e invece no, voleva dire proprio che le ha girato il culo, il merdoso Saturno contro), con ogni probabilità, da oggi sta iniziando a fare la sua bella parte, quella dello scassaminchia. Insomma, stamattina, MR, negativa come l'esponente di una frazione, come un feedback, come vecchie pellicole in bianco e nero, come l'imposta del reddito minimo, ha accolto, nell'ordine: le secchiate d'acqua, che continuano a scendere dal cielo, sbattendo porte e finestre; l'addetto alla lettura dei contatori, sempre dell'acqua - fosse stato almeno quello del gas - vestita come un befanone, con i capelli da pazza, che l'ha guardata pensando (si capiva benissimo, era spudoratamente evidente, ce lo aveva scritto in faccia) di consigliarle il rebirthing, la lettura di Osho, uno sciamano, o un esorcista; l'ennesima telefonata dai call center sbattendo la cornetta a ripetizione sulla base del telefono un numero imprecisato di volte. C'è un motivo per cui MR, che di solito è una creatura che sull'orlo dell'ira fa un passo indietro decidendo di affrontare la rabbia non arrabbiandosi o quasi, che è una creatura positivissima che non rompe mai le palle o quasi, che è una creatura che prima che sbrocchi ce ne vuole o quasi, è così fuori dalla grazia degli Dei? C'è un motivo. Uno che oggi la infastidisce un po' più degli altri che pur ci sarebbero. Si chiama stronzatadimerda, ed è un eufemismo.
Comunque, MR ad Achille preferisce l'eroismo puro di Ettore!

4 commenti:

  1. Credo che di questo passo sia necessario lo sguardo diretto della Medusa e pietrificare certi momentacci. Poi passa la streghetta con tanto di martello...

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    1. Strega, certe cose non si possono proprio accettare. Nel teatro in cui lavoro ci sono sempre stati biglietti per dipendenti . Da un po' di tempo questa "prassi" latita. Sono tre gironi che chiedo, perché volevo che mia madre e mia zia venissero ad assistere allo spettacolo di stasera. Si no, no si, no, si no si no... Stamattina no, no, no, no, e un telefono chiuso in faccia. Bene, salta tutto perché loro non sono a Firenze e avrebbero avuto bisogno di un margine di tempo utile. Dopo le 13 arriva a me, che oggi non lavoro, la notizia che i biglietti ci sono. Tutti quelli che come me sono a casa fino alle 19 lo sapranno quando arriverà la comunicazione via sms, e quando sarà ormai tardi, specie per chi non abita vicino al teatro. Gli altri se sono al lavoro prenderanno i biglietti. Ma ti sembrano modi di fare? Noi dovremmo avere diritto a dei biglietti. Sempre, in quanto lavoratori del teatro, e comunque non possono negarli a noi quando li danno a dieci euro ad associazioni o che altro ne so con convenzioni. Ecco, le mie negatività hanno trovato la loro sponda... Aaarrrgghhh. Evviva Ettore, sempre!

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  2. Hai mille motivi per sacramentare, EmRose...è proprio dai piccoli dettagli (soprattutto se visti dalla parte di chi deve fare il minimo sforzo per erogare il biglietto...) che si può arguire come si stiano imbarbarendo le basi di normale interrelazione civile fra le persone...certi piccole attenzioni, che facciano sentire il lavoratore considerato, sono fondamentali per creare un ambiente di fiducia reciproca...invece, episodi del genere, non fanno altro che seminare un malcontento inutile, anche perchè facilmente ovviabile con un minimo di sensibilità ed organizzazione...

    E la cosa triste è che in ogni ambiente si sta diffondendo questo facilonismo odioso...se vogliamo che questa nostra rabberciata Italia si tiri un po' su, dobbiamo riflettere molto anche su questi "dettagli"...

    Bah...che tristezza...ti suggerisco un piccolo boicottaggio di ripicca, ispiratomi dalla fantasia del bimbo di un mio amico...la prossima volta che ti capita di affrontare il Nabucco, al fatidico passaggio, invece dei canonici versi, intona la seguente rivisitazione: "...Va pensiero, sull'acqua del wa-a-ater..." :-) (...il bimbo del mio amico ha 8 anni :-)

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    1. Bello sacramentare, Gilli! Come sempre hai fatto un'azzeccatissima analisi della situazione. Che tristezza, mamma mia... Siamo proprio messi male, e non mi sembra ci sia la volontà di migliorare. Grazie, mio caro, per le confortanti parole, ma sto già meglio... L'incazzatura sta passando, e mi ritroverò ad aver sperimentato cosa vuol dire scrivere un post volgare... Devo dire che è stato tutto sommato divertente! Baci

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