sabato 12 gennaio 2013

LA PACE CON I PROPRI PENSIERI, QUESTA SCONOSCIUTA

L'autore del corso La Time Line, tale Antonio Meridda, ha inviato a MR un'inquietante mail in cui indaga in maniera assai impertinente sulla sua vita passata. Sul Meridda MR si è informata attraverso Google. Ne è venuto fuori  un quadretto impagabile dove viene dipinto come un  personaggio poliedrico che, Madonna mia! s'è detta MR, E chi è il vero ideatore dello Brainstorming questo? 
Così dice di sé in un'intervista: "Mille lavori, 10.000 specializzazioni, troppi anni e ancora milioni di strade da provare! Sto studiando come etologo, devo dare ora l’esame di infermiere veterinario, sono educatore cinofilo, insegno biologia ed ecologia, ho un master in giornalismo scientifico, uno in certificazione ambientale, uno in tecniche di coaching e al momento sono iscritto al primo anno di psicologia. Sono coach, ipnotista, counselor, formatore, scrittore, insegnante, educatore cinofilo e in futuro psicologo. La scrittura è il mio metodo preferito per rilassarmi e tradurre i miei pensieri in concetti." E faccio anche barba e capelli. No, è Figaro!
Così ha scritto Figaro sulla mail a MR:
"Ti sei mai chiesta come sarebbe andata la tua vita se avessi agito diversamente? Chissà quanti rimpianti hai avuto, chissà quanto ti sei disperata, chissà quante volte hai desiderato fare altre scelte! Perché non dai pace ai tuoi pensieri? Io so indicarti la strada, io so come potresti fare."
E di seguito l'illustrazione del suo metodo.
Mica il metodo Maria Regina della pace, o gli insegnamenti della Brahma Kumaris World Spiritual University ONLUS, o i corsi di Sahaja Yoga!? Nientaffatto! Il Meridda suggerisce a MR di interrogarsi sul futuro, rivangando il passato, attraverso la Time Line, e cioè gestendo in maniera proficua e corretta ciò che è stato in vista del futuro. Facile facile, semplice semplice. MR ha scartato immediatamente la possibilità di acquistare il risolutivo ebook, poiché ha tutto un suo personale modo di raggiungere la pace con se stessa e i pensieri che la infestano, che, vabe', non è detto funzioni sempre, però lei ci crede, e crede pure che arrestare la lotta fra se stessa e i suoi pensieri, quelli belli e quelli brutti, sarebbe come abolire il carnevale di Rio de Janeiro; inoltre, ha imparato da tempo a buttarsi il passato alle spalle, quindi, fine del discorso, capitolo chiuso, tanti saluti; e a non proiettarsi nel futuro.
Tuttavia, per colpa di Meridda, MR come sarebbe andata la sua vita se avesse agito diversamente, se lo è chiesta, e nella fattispecie: se non avesse intrapreso gli studi musicali, quelli pianistici prima, accantonati sul più bello (MR giura con il cuore in mano che avrebbe tanto voluto ultimarli! Ed ecco le spire nere della recriminazione allungarsi sulla sua coscienza, come spera il Meridda) - a pochi metri dal traguardo - per dare spazio a quelli del canto poi.
Di sicuro non avrebbe imperversato a tutte le ore con vocalizzi, studi, romanze, nella stanza attigua a quella di   fratello M, ricavandone una rendita vitalizia di rinfacci da parte di questo, per averlo travolto e contagiato con la sua follia, ed essere, dunque, stata causa dei suoi squilibri; non avrebbe speso i migliori anni in giornate intere ad ascoltare opere ed i loro maggiori interpreti, a leggere forsennatamente manuali di canto, a frequentare senza sosta lezioni, corsi, e studi otorinolaringoiatrici, nonché foniatrici, rigettando forse destini più brillanti come quello di benzinaia, fruttivendola, o demografa (altre spire, altra recriminazione) per i quali MR si sentiva predisposta, e dei quali, è convinta, sarebbe potuta essere una eccellente promessa; non avrebbe investito energie da leone, cercando di trasformare l'idea del canto da concetto freddo ed insondabile a materia voluttuosa e di ineguagliabile fascino, tracciando mappe come un esploratore portoghese sui perché e i percome dell'organo della fonazione e della respirazione, aprendo la gola, aprendola troppo, chiudendola, spingendo verso il basso con il suggerimento di pensare di essere seduta sul wc (però come se fosse uno scranno, perché guai a sentirsi troppo in sintonia con l'ambiente cesso, si potrebbe incappare nel concetto di merda - MR si scusa per essersi espressa con secolare lessico, ma, pur trattandosi di una materia da angeli dell'Empireo, c'è molto di terreno - quindi, ai primi sentori... ), alzandosi dal wc, respirando senza alzare le spalle, sentendosi come una regina, infoscando il cervello.
Da questo egregio miritorninmente di un capitolo importante del suo passato MR evince che grandi rimpianti non ne ha avuti e non ne ha, si è disperata parecchio, ha desiderato, ma solo per poco, fare altre scelte, il futuro all'orizzonte lo vedrebbe nero, plumbeo e ingestibile, ma preferisce non guardare. Ah, rivangando rivangando, le è tornato in mente che il suo destino era segnato: mamma V e papà E l'hanno vista crescere osservando che i pennelli, i colori, le penne e le matite che prendeva in mano si trasformavano in microfoni, i libri li leggeva cantando, le sue bambole si sfidavano in gare canore, e quando la sera finalmente la scaraventavano esausti nel letto, fratello M - vittima di una triste sorte - era costretto a chiederle di dargli la buonanotte cantandogli una canzone. Quindi, spiacente, Meridda, ma in merito a questa scelta e probabilmente anche alle altre, al fine di un benefico e fruttuoso futuro, MR, come vede, non ha scampo.

6 commenti:

  1. Hai visto il film sliding doors?
    Anch'io spesso mi sono chiesta cosa avrei potuto fare se non avessi percorso la strada che mi ha portato dove sono.
    Nel mio passato, purtroppo. ho sperimentato solo l'odioso insegnamento troncato dopo pochi mesi di tormenti e mi sono preclusa troppe strade che oggi avrei voluto intraprendere ma come è possibile avere rimpianti con il meraviglioso lavoro che facciamo?
    Anzi questo è forse l'unico lavoro che aiuta a trovare la pace interiore, in fondo si dice "canta che ti passa", no?

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    1. la strada che abbiamo scelto è irta di ostacoli, ma se si è destinati a percorrerla, e intendo dire che se si viene travolti si diventa artefici del proprio destino musicale, è difficile potervisi sottrarre. "canta che ti passa", mai verità fu più inconfutabile. :)

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  2. se rinasco voglio fare i milionario
    GPM

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    1. se io non avessi continuato a cantare non ti avrei conosciuto mai. e la mia vita sarebbe stata decisamente diversa! ;)

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  3. Diffido sempre parecchio da queste persone che pretendono di propinarti "ricette esistenziali" pronte all'uso, cara EmRose, così come hai fatto tu, nella tua saggezza acquisita dalla vita vissuta...non solo ne diffido, ma mi fanno anche un po' paura...l'esperienza di una vita è cosa lunga, faticosa da formare, è pure fatta di mille strade sbagliate intraprese, ma anche queste sono molto preziose nella formazione di "chi" siamo...una donna o un uomo non si creano dall'oggi al domani, con quattro trucchetti di psicologia...ma sì, saranno utili per acquisire una qualche carta in più da giocarsi nell'immediato, ma sono tutte robe superficiali: la profondità di noi stessi è ben altra cosa e le sliding doors, seppur prospettiva fascinosa intorno a cui fantasticare, rimangono pur sempre una hollywoodata :-)

    Niente, niente, quando parlavi degli annessi e connessi dei tuoi esercizi di diaframma simulanti "la più indicibile delle attività" :-), accennando al prodotto tabù che scaturisce solitamente da questa attività intesa in senso non metaforico, hai forse voluto introdurre un sottile ma maliziosissimo calembour, rievocante il nome del suddetto guru, però privato del suo "id" interno? :-D

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  4. ahahahahahahahhahahahaha, gilli, sei uno spasso! sì può essere che sia successo senza che me ne accorgessi. bravo tu che sei riuscito a cogliere questa sottigliezza. baci sbaciati. ;)

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