giovedì 15 novembre 2012

ATTENDO, ATTENDO

La vita è la storia delle attese di ognuno. Poco importa cosa si  attende, quasi niente si presenta mai in perfetto orario; c'è sempre uno sfalsamento (quando c'è; altrimenti si è atteso invano) per cui le cose succedono o prima del previsto o dopo. E quando il dopo è troppo vicino al mai, si cerca disperatamente di allacciarsi le cinture di sicurezza, di fare in modo che la pioggia torrenziale non si trasformi in un nubifragio... insomma - scegliete voi la metafora che preferite - di credere che ogni cosa accada al momento giusto, e perché arrivi bisogna ancora aspettare. Altrimenti, oltre a non esserci gusto, non ci sarebbe nemmeno storia. Ed il tempo, nell'effettuare la sua scansione, riempie le attese di incanti e disincanti, di parole e di silenzi. Di ignoto, e di sospiri. E di "aspetta!; un momento!; pazienta!; calma!"
Gli habitat dell'uomo sono sale d'attesa con annesso un decalogo del perfetto attendista, che è consigliabile rispettare al fine di evitare derive distruttive. L'ordine delle norme è sparso e ognuno può stilare e cucirsi addosso una graduatoria secondo i propri criteri. MR, in genere, si attiene all'ordine e alle regole seguenti:
1) Perché l'attesa non diventi ossessiva cerca di spostare la concentrazione su altro; ad esempio organizza un viaggio, anche solo fantastico-mentale, dove puoi decidere tu se qualche volta fermarti ad aspettare, e dove hai il vantaggio di spostarti oltre che nello spazio anche nel tempo. Se senti di essere ancora nervosa, pensa che la vita nel mondo parallelo in cui ti sei catapultata è meravigliosa; abbonda con i "lieto fine".
2)  L'abitacolo di un autotreno - posto guida - non fa per te, quindi smettila di imprecare e dire parolacce contro quel bastardo che ti ha dato della zoccola perché lo avevi insultato visto che ti impediva il passaggio con la sua macchina parcheggiata, per altro, in divieto di sosta, e che hai dovuto attendere (troppo) perché venisse a spostarla. Esprimi la rabbia rifiutandoti di arrabbiarti.
3) Si sbrocca più facilmente quando si attende qualcosa di bello. Ricordati che Violetta ne La traviata del buon Peppino, attende, attende, né a lei giungon mai, e poi quando arrivano, Alfredo e Giorgio Germont, muore; certo, era tisica, ma si era anche agitata troppo. Quindi, le altalene ormonali lasciale dondolare lievi e tranquille.
4) L'ansia da attesa - bella o brutta che sia - può destabilizzare l'equilibrio che regola i rapporti con i tuoi parenti e amici. Pensa che sono il tuo approdo, e non scontrarti con loro. Dopotutto, appena li chiami indossano il costume da Speedy Gonzales e corrono da te, anche se non hanno proprio l'appeal di un narcotico che ti inghiottisce nell'abisso della fuga - sonno profondo o nutella che sia -.  Considera che il tremore che ti invade è un'esperienza che stai provando dal vivo, e non è solo roba da film.
5) Quando le attese si consumano nelle sale degli ambulatori, per esempio prima degli esami del sangue, non fare come la vecchina che ieri, per un'ora e mezza, si è trasformata in un'angosciante stalker ai danni della segretaria della sala d'attesa, aggredendola e molestandola impaziente. Il sangue ribolle e i risultati delle analisi si potrebbero alterare.
6)  L'attesa prima di un colloquio, di un esame o più personalmente di un'audizione può compromettere seriamente la salute psichica e fisica; si passa dalle sudate a freddo alla nausea, dalle gambe molli ai cazzotti nello stomaco, dalla voglia di mammà alle scissioni del proprio io. Dunque, l'occasione di familiarizzare con le diverse creature, una più mostruosa dell'altra, che albergano dentro di te.
7) Nell'attesa degli esiti si potrebbe tendere a mostrare una faticosa calma apparente; optare per qualche capriccio mentalmente eccitante, del tipo abbandonarsi a pensieri lascivi e peccaminosi, potrebbe rendere l'attesa meno pesante.
Piccola nota in calce:
se gli esiti sono negativi, quando sbatti la testa nel muro attenta a non rompertela, potrai goderti meglio l'alternativo ingozzamento di cioccolatini senza dolore al capo. Se, invece, gli esiti sono positivi non pretendere il miracolo del sonno con troppa adrenalina in circolo; piuttosto organizzati per passare la nottata, magari preparando una parmigiana di melanzane per una settimana e fare le grandi pulizie di primavera (non importa che sia novembre).
8) Se stai attendendo da tempo il principe azzurro - o l'anima gemella - e pensi di averlo trovato, solo che è sempre impegnato con moglie e figli, o alla ricerca di tante, troppe, regine da affastellare nel castello, e ciò comporta lunghe ed estenuanti attese, considera che forse sei affetta da daltonismo e che il tuo principe è quell'altro, quello verde. L'attesa - in merito a questo punto -, comunque, si può evitare, specialmente se sai ballare e viaggiare da sola, se pensi che le code per il bagno non fanno per te, e che stare in fila in quelli pubblici sia più che sufficiente, insomma, se ti basti.
9) Se da tre settimane hai su un modem non idoneo, venti mega in luogo dei tuoi sette di sempre, con tutto ciò che infruttuosamente ne consegue...
Piccola note in calce:
punto 9 non pervenuto.
10) - Buongiorno, sono Alessia; come posso aiutarla?
- Buongiorno, volevo chiederle un'informazione in merito...
- Attenda in linea, per favore...
-Wow! Che bella musica!!!

6 commenti:

  1. Macchè attesa, data la mia impazienza e la mia idiosincrasia alla passività, faccio di tutto per cavalcare la tigre e affronto le cose ma se invece sono obbligata ad aspettare per condizioni avverse ed esterne a me allora mi trovo qualcos'altro da fare e tendo ad estraniarmi dall'attesa raggiungendo la massima buddanità.
    Il principe azzurro poi, sono decenni che non lo aspetto più e se qualcuno dovesse vestirsi di azzurro e dovesse suonare alla mia porta, io non gli apro perchè meglio di me stessa non c'è nessuno che mi voglia bene così!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mari, infatti... Intendevo proprio quello, nell'attesa, che pervade inevitabilmente, volenti o nolenti, la nostra esistenza, occuparsi d'altro.

      Elimina
  2. Molto carino questo "Waiting for Godot" in versione EmRose :-) Purtroppo è così, la vita è leopardianamente tutta un'attesa...una volta che se n'è preso atto, non rimane altro da fare se non ciò che giustamente suggerisci tu: cercare di rendere l'attesa meno spiacevole possibile :-)
    ...e poi: oltre al colore, perchè fossilizzarsi sull'idea del principe? Magari un giorno passa per caso un tizio verde, senza titolo nobiliare, ma che può andare bene lo stesso :-)

    (...però nel frattempo bisogna fare qualcosa con 'sto modem...:-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, Gilli! Il problema ADSL e' stato risolto... Ho nuovamente i miei sette mega, dopo non ti dico quale odissea. Mai fossilizzarsi su alcun tipo di blasone, e tanto meno andare alla ricerca con il lanternino di storie o avvicendamenti relazional affettivi. Sono d'accordissimo con te, puo' anche essere un'attesa, ma assolutamente affidata alla scelta che la vita poi farà per ognuno di noi. Un bacio

      Elimina
  3. Condivido talmente quanto dici, che ogni commento sarebbe una ripetizione.

    RispondiElimina
  4. nell'attesa di un tuo prossimo commento, dovrò postare altro ;)

    RispondiElimina