venerdì 30 novembre 2012
TURANDOT
Stasera è andata in scena la terza replica di Turandot, opera che ha la facoltà di entrare nelle ossa di MR. Anche alla terza replica, anche dopo tremila prove a tutte le ore del giorno e della notte, anche dopo essere passata sotto l'ira funesta che infinita addusse lutti agli Achei (in riferimento al diluvio epocale di due giorni fa, quello più figo degli ultimi quattromiladuecento anni). L'effetto che Turandot esercita su MR è dirompente, irrefrenabilmente entusiastico, catarticamente appagante, spavaldamente esaltante. Niente e nessuno può nulla contro di lei; sotto l'influsso benigno di Turandot, MR si sente una leonessa, un caterpillar, una fonte inesauribile di endorfine. MR, per Turandot farebbe e ha fatto di tutto, perfino ripiegare, assetata come un lago prosciugato - quando mancava l'acqua nella macchinetta erogatrice - sulla cioccolata bollente; non che il ripiego sia stato questo grande sacrificio: cioccolata e Turandot se la battono da sempre ottenendo costantemente un legittimo e meritato ex aequo. Perché una cioccolata seppur bollente è sempre una cioccolata, perché MR ne è un'assatanata cultrice così come per la Turandot, e perché allo stomaco come al cuore e come a Turandot non si comanda. Due sono i Calaf della produzione in cui MR sta lavorando in questi giorni. Il primo, spagnolo delle Canarie, profilo etrusco, dalla voce portentosa, brunita, sensuale, che al tuonare il nome della Principessa di ghiaccio, di sangue, e di morte, e autovaticinandosi una vittoria (sì, il vincerò, vincerò), viene fuori come lava incandescente da un vulcano cileno; anche se poi quando lo si saluta e ci si complimenta con lui risponde con la vocina flautata dei cartoni Cuccioli, Olly, Cilindro, Diva, e Pio. Il secondo, la copia fedele e sputata di Chuck Norris, che si dimena sul palcoscenico tra guardie imperiali, servi del boia, Ping, Pong, e Pang con i suoi calci rotanti, e che abbraccia e bacia Turandot con fare stuprante e arte marziale, guardandola poi soddisfatto e cercando approvazione nelle femmine artiste del coro; entrambi con il codino alto. Due sono pure le Turandot e le Liù. Le prime più brave delle seconde, trasmettono a MR, con le loro unghie affilate e svolazzanti, con le loro lingue di fuoco vocali, nonostante siano cinte di gel, lanciate ad altezze a rarefazione di ossigeno, la voglia di essere al loro posto. Perché la vertigine della ribalta, il brivido del palcoscenico, che prova Turandot non le prova nessuno. MR vorrebbe lanciare la sfida degli enigmi alle carovane di principi che, invece di farsela addosso dalla paura, scatenano la missione "catturate quella ragazza", vorrebbe scompigliare il codino alto di Calaf, vorrebbe sdilinquirsi nel bacio romantico del canario e andare in sollucchero in quello impetuoso di Chuck Norris, senza tanti turbamenti, cambiando le regole in corsa, vorrebbe ricevere un sorriso di sazia e compiaciuta soddisfazione ad ogni vigoroso acuto da Zubin Mehta. Non potendo arrivare a tanto, MR si accontenta di fare la sua parte attraverso la strada più battuta e affollata, quella del coro, che comunque si produce con forte impronta nerboruta per tutta la durata dell'opera. Alla fine della quale continua a sentire nelle sue ossa Signore ascolta, Liù non regge più, Non piangere Liù, Dolce mia fanciulla, In questa reggia, Gli enigmi sono tre, la morte è uno, No, no, uno è la vita, Mai nessun m'avrà, Non guardarmi così, non sarò tua, Nessun dorma, Vincerò, Tu che di gel sei cinta, L'amerai anche tu, Tu sei morta, o mia Liù, Non farci del male, Diecimila anni al nostro imperatore, Gloria a te, gloria a te.
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Anche solo per il bacio da contratto a quel "natante " che interpreta Turandot il Canario merita il suo cachet!
RispondiEliminaIo, io ci voglio stare al posto del natante ;)
RispondiEliminaCi faresti la figura del pedalò
RispondiEliminaNo, della canoa.
EliminaMR è una barca silenziosa, che con remate sognanti si spinge incontro a profumati frangenti di Nutella.
RispondiEliminaMolto romantico, mago... La bacchetta magica?
EliminaHo semplicemente adattato una frase di Hermann Hesse.
EliminaPersonalmente sono romantico come un coccodrillo.
ed io che invece al grido di Calaf "Il mio nome nessun saprà..." mi viene di alzare la manina e dire "'a so, 'a so io!!!!"
RispondiEliminaChi sei tu, Scania? Ommioddio, nooo, nel mio blogghe!
Eliminaabbè ti capisco, il canario è davvero un bell'uomo. Ti rimando al mio stato per il resto
RispondiEliminaMax, se non ti rimetti a scrivere lo dico a chuck, chiaramente prima della fine di questa produzione.
EliminaChe bello poter gustare insieme a te di questo sguardo da dietro le quinte, cara EmRose :-)
RispondiEliminaPerò attenta, sappi che "...Chuck Norris non si lava i denti: mette il suo pugno davanti alla bocca e le placche saltano fuori..." :-D
...ne trovi tantissime altre qui:
http://www.0web.it/barzellette/barzellette-chuck-norris.php?pag=4
Gilli, grazie! So tutto su chuck e su come viene maltrattato. Il nostro è il chuck della lirica, e tenore... Immagina un po' tu che serie di inquietantissime implicazioni si apre. Baci
EliminaGilli hai dimenticato che le ha prese anche da Bruce Lee.
RispondiElimina;-)
:)))
EliminaE' vero, Mago :-) Gliele diede sotto le volte del Colosseo, in "L'urlo di Chen terrorizza anche l'Occidente" :-) è buffo, perchè in vita mia al massimo ho dato un coppino ad uno dei miei amici, e quando uccido una zanzara ci penso su due volte, ma sono un cultore totale di Bruce Lee :-)
EliminaAd onor del vero, il buon Chuck è stato varie volte campione di karate, quindi: onore al merito pure a lui :-)
@->EmRose: sei carinissima nella nuova fotina messa vicino al tuo profilo :-) mi sa che il tenore Chuck e l'altro si sono persi parecchio :-)
Grazie, Gilli, sei molto gentile. :)
Elimina... "con le loro lingue di fuoco vocali, nonostante siano cinte di gel " ... Che gel si usa generalmente sulle lingue di fuoco volant? ... Foille? ;-)
RispondiEliminaSì, certo foille! Tu, che di foille sei cinta, da tanta fiamma avvinta ;)
RispondiElimina... un mito, non c'è che dire!
Elimina"I miti fanno la storia" ;)
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