martedì 5 giugno 2012

LA GIACCA DI PELLE

Nei camerini del teatro, MR e alcune sue colleghe mostrano l'un l'altra gli acquisti che si sono concesse prima della prova.
"Cosa hai comprato, Gertrud?" chiede Lisa
"Ho preso due paia di Hogan, due maglie della Max Mara, una borsa di Gucci, e un costume da bagno Prada" , risponde fiera Gertrud svuotando le buste sotto gli occhi ammirati delle colleghe con un rigagnolo di bava sul lato della bocca.
"Io ho comprato questa canotta per mia sorella e un trolley della Hello Kitty per la mia bambina, guardate che carino!" esclama scoppiettante Leda.
"Io ho acquistato sei libri, e ne avrei comprati altri se non fossero stati troppo pesanti da trasportare a piedi", afferma entusiasta Manuela.
"E tu, MR, cosa hai acquistato?" indaga curiosa Tamara.
"Eh?! Nien.. "
"Che bello quel bracciale che indossi!" la interrompe estatica, ancora Tamara.
"(Il mio bracciale, pacchiano e kitsch, comprato da Fermina la brasiliana, che Gertrud in questo momento starà schifando con tutta se stessa?!) Ehm, sì, ho comprato questo bracciale da Firmina la brasiliana", risponde impacciata MR.
"E' veramente bello! Ricco, sontuoso, ampio, con tutti quei piccoli strass... " insiste Tamara.
"Pensa che appena comprato ne è partito uno, e me lo son fatto subito cambiare" ribatte MR che, essendosi già indecentemente esposta, opta per il decoro e il contegno scegliendo di non mostrare anche il vestitino da orfanella.
"Ma che vuoi che si veda lì, se ne perdi uno... " borbotta Lora contrariata.
"Si vedeva eccome, c'era un buchino al suo posto e non andava bene. Certo, neanche Firmina la brasiliana vedeva niente, e infatti l'ha rimesso in vetrina dopo avermene dato uno con tutti gli strass al loro posto", ribatte MR.
"Mamma mia, MR, come sei pignola. La tua pedanteria mi fa tornare in mente quando andasti con Elaine a comprare la giacca di pelle", la schernisce Leda.


DIECI ANNI PRIMA
MR ed Elaine si recano al mercato di San Lorenzo di Firenze per acquistare dei capi in pelle.
Entrano in un locale piantonato da un paio di arabi. Altri arabi vanno, vengono, si dissolvono nel nulla.
MR chiede ad uno dei due piantoni di provare una giacca, che gentilissimo gliela porge.
"Le sta benissimo, la prende?" domanda zelante il piantone.
"Non credo vada bene, ci vuole una taglia in meno... " risponde MR, dopo essersi ammirata in uno specchio per cinque minuti buoni, gettando occhiate verso Elaine in cerca di approvazione.
"Una taglia in meno?" chiede confuso il piantone.
"Sì, una taglia in meno. Non vede che mi sta larga?" si agita MR davanti allo specchio.
"Guardo se c'è!" esclama senza arrendersi il piantone.
"E' larga, vero Elaine? Guarda le maniche, e le spalle... ci ballo dentro. Ci faccio quasi l'l'hula hoop. No, non va bene!" cerca di convincere se stessa ed Elaine, camminando per altri cinque minuti su e giù davanti allo specchio, alzando una gamba, piegando l'altra, unendo le braccia tese, MR.
"Provi questa. Ora andrà benissimo!" afferma contento il piantone.
"Mmmmhhh, non so, le maniche sono un po' corte. Guarda anche tu, Elaine. Come mi sta? Mi sta stretta? Mi tira?" chiede petulante MR, specchiandosi e rispecchiandosi all'infinito.
"Va bene, sta benissimo, prende questa!" cerca di convincerla il piantone.
"Mmmhh, riprovo quella di prima, forse mi sta meglio. Che dici Elaine? E' meglio questa o quella? L'altra va bene tranne che per le maniche che mancano di un centimetro e mezzo almeno, o no?" indaga ancora MR saltellando a destra e a sinistra, fronte retro, davanti ad uno specchio sfiancato, a due piantoni arabi sfiniti, e a Elaine stremata.
"Le maniche si possono allungare, portiamo ora in laboratorio, tra mezzora è pronta. Telefono subito. Allaha, mihi, mwansllai, llellelellle achme liuansellii, ah llaha, usmismillach meruahi", la rassicura sempre più solerte il piantone.
Un arabo, che dopo un istante si dissolverà nel nulla, viene a prendere la giacca da sistemare.
Dopo circa un'ora la giacca non è ancora pronta.
I due piantoni in seguito alle sollecitazioni di MR, e di Elaine ormai spazientita, si consultano tra loro. Decidono di richiamare il laboratorio.
"Machlioeh, llelllellle raahc mollieeeh, maahdre monhaaadrlli elleeeellah soooooih aahhllahh moiiiiirrah llellellel... " spiega nervoso il piantone urlando dentro la cornetta.
Dopo un non meglio precisato lasso di tempo arriva un altro arabo in via di dissolvimento e lascia la giacca finalmente sistemata.
Elaine inspira ed espira, ricompone tutti i cocci della sua pazienza, sperando che le maniche vadano bene.
MR indossa la giacca.
"Come va? Mi sta bene? Le maniche sono giuste, ora? Non si potevano allungare ancora? Ah, no, non c'era abbastanza margine. Mi tirano, Elaine? Mah, diciamo che va bene!" farnetica MR facendo ampie circonduzioni con le braccia, zompettando intorno allo specchio e guardandosi per lungo e per largo per almeno dieci minuti.

MR è un po' pignola, un tantino pedante, e un pezzetto cavillosa.

3 commenti:

  1. che brava quella Manuela, ha fatto la spesa migliore... ehehhehehe!

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  2. ... e' grassa che Elaine la pelle non l'abbia fatta a te :-) anni fa avevo una fidanzata che tutte le mattine sfilava davanti allo specchio provando pile di abiti pantaloni e camicette chiedendomi lumi sulla opportunità o meno di ogni singolo capo. e io che ho il gusto di un cro magnon cieco a dirle che le stava tutto bene ... ERRORE !!! l'incipit mattiniero era sempre faticoso...

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