Con i quaranta gradi di Scipione o di Caronte, con il freddo o con il gelo, con la pioggia o con il vento, con il cielo a neve o con l'azzurro terso sulle teste, con il buio o con la luce, non ci sono differenze essenziali. Sulla strada si incontrano sempre. Alcuni sono delle vere e proprie rivelazioni; altri definiscono se stessi distinguendosi volutamente; altri ancora sono motivati da oscuri perché. Sulle strisce pedonali si agita una varia umanità attraversatrice. Ci sono quelli per cui le dedicate e sgargianti zebre sono un'iniezione di fiducia, un'ancora di salvataggio, il porto sicuro contro le tempeste, il faro che illumina i loro passi. Ci sono quelli che si sentono invincibili. Ci sono quelli che si sentono sconfitti. Ci sono quelli che vedono il pirata della strada, l'investitore spregiudicato, l'assassino cinico, lo spezzagambe sfrenato in ogni automobilista, motociclista e persino ciclista. Ci sono quelli che combattono il nemico, al volante o al manubrio, con sguardo gelido e sprezzante. Ci sono quelli che fanno capolino dal ciglio della strada indecisi, tentennanti, esitanti, e stralunati. Ci sono quelli che si arrestano improvvisamente. Ci sono quelli che loro aspettano e tu aspetti. Ci sono quelli appiattiti su se stessi, e appiattiti con se stessi sulle zebre. Ci sono quelli che bacchettano l'aria con il bastone pensando di bacchettare te. Ci sono quelli che loro ti odiano e tu li odii. Ci sono quelli che ti stoppano, alzando la manina, quando sei fermo da due minuti a dieci metri da loro. Ci sono quelli che sulle strisce ci passerebbero il week-end. Ci sono quelli che sguinzagliano la propria fantasia lessicale ricoprendoti di insulti. Ci sono quelli che si materializzano dal suolo. Ci sono quelli che hanno scambiato la strada per una balera. Ci sono quelli dalla lentissima presa di coscienza. Ci sono quelli tristoni che camminano guardandosi i piedi.
I passaggi pedonali non hanno uniformato i pedoni. I passaggi pedonali hanno reso i pedoni creature complicate e incomprensibili. MR, stasera, rientrando a casa, ne ha incontrato una discreta rappresentanza.
Esistono anche quelli sereni, calmi, positivi, ma sono rari quanto il genio e il buon senso, quanto la vera bontà e le uova d'oro di gallina, quanto un fido amico e le ricchezze onestamente conquistate. Di solito attraversano con il semaforo rosso, o in assenza di strisce pedonali, rapidi, sicuri, diretti. Sono quelli che non creano danni o incidenti, non urtano il sistema nervoso dei conducenti di auto, motocicli, e addirittura biciclette, e sanno il fatto loro. MR li preferisce di gran lunga agli altri. MR ne è un egregio esempio.
Non ci avevo mai fatto caso a quante tipologie di pedoni ci fossero, EmRose :-) in questo dettaglio della vita quotidiana, cogli un'aspetto italico molto vero: in fondo siamo così in tutte le cose, noi italioti...se ci troviamo in un capannello di 3 persone a discutere di un argomento, senz'altro salteranno fuori 4 opinioni diverse e 5 differenti modi di fare :-) è questa forse la nostra magagna di fondo, che ci impedisce di essere disciplinati quanto servirebbe, ed uniti verso finalità coerenti, ma è anche un pregio, perchè ci dota di mille risorse sempre vive, che sappiamo tirare fuori dal cilindro nei momenti di maggior difficoltà :-)
RispondiEliminaBacini cilindrici :-)
gilli, credo che se i pedoni a volte sono così indisponenti sia dovuto anche a chi non li rispetta. ciò che li accomuna è una forte sfiducia nel guidatore, che si sarà sicuramente guadagnato una pessima reputazione al cospetto dei pedoni. poi ci sono anche gli eterni addormentati e gli altri che ho già descritto e lì, mah, mistero... italiano?? ;)) baci
EliminaMi permetto di autodefinirmi "pedone diligente e non stressante". Inoltre, nonostante spesso sia pervasa da oscuri e potentissimi istinti omicidi, sono PAZIENTISSIMA con qualunque pedone. Forse perché confido in un misericordioso feedback quando i ruoli sono invertiti... Bel post, MR, grazie per ricordare alla mia traballante autostima che ho fatto bene ad insistere nel dirti di riprendere a scrivere :-)
RispondiEliminamaina, avrei giurato che non fossi uno di quei pedoni che ho citato. la tua traballante autostima ha bisogno di qualcosa che la tenga ferma, e non vedo proprio il motivo del traballamento... te lo dice una che quanto a autostima traballante non ha niente da imparare, da nessuno ;) :((( :))
EliminaCon questa cosa della traballante autostima piantala! Primo perchè non avendo l'auto a chi vuoi che venga in mente di stimartela, secondo vista la congerie di corteggiatori (over e under), gli ammiratori, gli e-stima-tori e-stima-mucche, i fan più o meno sfegatati, gattofili, musicofili e molti altri finenti in -tori e in -fili che ti circondano dovresti faticare a traballare ;-)
RispondiEliminaE' irrazionale, almeno credo...
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaHo letto mezzo blog tutto d'un fiato. Complimenti vivissimi!
In merito a questo tuo scritto, io sono un pedone modello e un altrettanto scocciato guidatore.
Chris
ciao, chris. grazie della tua visita e dei tuoi graditi e gentili complimenti. allora come pedoni e come guidatori io e te stiamo là ;)
RispondiElimina