Claudio è un baritono, ha tre figli, una preziosa compagna, e una grande passione per la politica. Tre anni fa cambiò lavoro; da baritono del coro di uno tra i più importanti teatri italiani, diventò assessore al Bilancio, al Patrimonio e alla Casa del Comune di Firenze. Claudio è dotato di grande senso pratico, ha coraggio da vendere, e alle sue spalle esperienza e sensibilità in due campi che niente hanno in comune. La musica e la politica, il teatro d'opera e il sistema amministrativo pubblico, il pathos e il senso della realtà, l'incanto e la pragmatica. Su questa dualità, su queste due realtà stridenti ha aperto una finestra attraverso la quale guardare oltre. Oltre strade già imboccate, oltre orizzonti già azzardati, oltre il rischio. Claudio ha avuto un compito da svolgere e lo ha fatto facendo germogliare in sé una nuova passione in una nuova materia con la quale probabilmente all'inizio ha dovuto misurarsi. Bilancio, Patrimonio e Casa; un germoglio da non lasciare assolutamente appassire. Claudio lo ha assolto il suo compito; con devozione, zelo, e serietà fino in fondo. Un fondo che lo ha messo faccia a faccia con la resa dei conti. Ora le responsabilità devono passare a chi questi conti non li vuol far tornare. "Ho sempre pensato che chi svolge un ruolo politico lo debba fare in una logica di servizio alla cosa pubblica, e non al perseguimento di ambizioni personali", dice nella sua lettera di dimissioni. E aggiunge: "Torno, dunque, al mio precedente lavoro nel Maggio Musicale Fiorentino. Un lavoro che ho ottenuto vincendo un pubblico concorso nel 1996, e lo faccio nella piena coscienza, considerata la situazione di crisi in cui versa il teatro, che questo mio lavoro è a rischio insieme al salario che da questo ricavo e che costituisce l'unica fonte di sostentamento di cui dispongo per me e la mia famiglia. Nei prossimi mesi, infatti, sarò con ogni probabilità un lavoratore sottoposto a cassa integrazione."
Un paio di settimane fa, alla sua festa di compleanno, Claudio disse a tutti gli ex colleghi del coro: "Siete la mia famiglia!"
Anche lavorare in un teatro d'opera è in fondo essere al servizio della cosa pubblica, e se si è indotti a pensare che la politica sia così lontana dal mondo della musica, è perché è stata defraudata della sua bellezza e del suo fascino, sporcandola nella sua essenza. Claudio a questo gioco non ci è stato. Ha dimostrato di essere libero, ha scansato l'immoralità, e presto tornerà in famiglia.
Ne sono ancora sconvolta e ammirata e mi mancano le parole per commentare la notizia.
RispondiEliminaHai ragione nel dire che Claudio ha dimostrato che è un uomo libero forte dei suoi principi morali e noi lo accoglieremo a braccia aperte.
ci ha presi tutti contropiede, ma è stato un gesto coraggioso e nobile.
Eliminagrande claudio (faglielo sapere please) e te tenera ma appassionata ... gran bel mix !
RispondiEliminagrazie, stefanio.
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